Persone che camminano in una città, vite che si incrociano per caso sulle strisce pedonali: nella folla siamo tutti indistinguibili, ma i nostri geni ci caratterizzano anche senza che ne siamo consapevoli. Se con uno sguardo dall’alto potessimo vedere e comprendere il DNA delle persone, ci renderemmo conto che in un gruppo di 30 individui, mediamente almeno uno è portatore sano della mutazione che provoca la fibrosi cistica. Esattamente come possiamo vedere in questa immagine dove un passante ha un ombrello aperto. Questa “vista speciale” esiste: si chiama test del portatore, un semplice esame di genetica molecolare che permette di conoscere il nostro stato e di conseguenza ci permette di fare scelte riproduttive più consapevoli.

La campagna “1 su 30 e non lo sai” promossa da FFC Ricerca vuole portare l’attenzione della popolazione sulla possibilità di effettuare questo test per conoscere il rischio di avere un figlio affetto da questa grave malattia genetica, anche attraverso una campagna basata su questo concept visivo, ideato dall’agenzia di comunicazione medico-scientifica Zadig.

Come spiega Giulia Candiani, socia di Zadig, “Abbiamo scelto questa immagine per suscitare la curiosità delle persone, portandoli a interrogarsi sul significato dell’immagine. Pensiamo che la campagna non debba suscitare allarmismo o ansia, ma al contrario quello che vogliamo stimolare è una riflessione basata sulle informazioni. Anche questa immagine, che non parla direttamente di salute o di genitorialità, ci porta a interrogarci sugli indizi, e nell’integrazione con il copy troviamo una risposta al nostro dubbio, seguita da una call to action chiara: informati! Le informazioni sul test del portatore sono complesse e non possono essere sintetizzate in un poster o in una locandina: l’immagine scelta è una finestra che ci permette di comprendere che la fibrosi cistica è un argomento che interessa tutti noi, per la possibilità di essere portatori della mutazione in maniera inconsapevoli. Da questa consapevolezza nasce il bisogno di informarsi e in seguito, di decidere quali scelte fare se si decide di avere un figlio.”